Utilizzando gli impianti Col Verde e la funivia Rosetta ci si alza in breve tempo a quota 2700 mslm, dove si comincia ad ammirare da subito il magnifico paesaggio lunare che ci offre l'altipiano.

Dalla funivia si scende verso il Rifugio Rosetta (2581 mslm) e da li si resta su sentiero fino ad un bivio, dove si  prenderà il sentiero 756. Da qui la prima parte della discesa non è difficile a patto di avere un buon controllo e un mezzo efficiente, le pendenze sono moderate ma il fondo a tratti è smosso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si continuerà su quel sentiero fino al raggiungimento del Passo Antermarùcol (2384 mslm) dal quale il paesaggio cambia radicalmente, ricompare la vegetazione e si torna a panorami più abituali. Da li si imboccherà il sentiero 761 il quale acquista pendenza e con una rapida successione di allunghi e tornanti molto divertenti si arriva alla Casera Campigat (1827 mslm), dalla quale si proseguirà la discesa fino al raggiungimento della Valle di Gares, percorrendo l’ultimo tratto del 756 in mezzo al bosco, con un sacco di tornantini e di possibili taglioni; qui il sentiero si fa pendente in modo deciso con gradoni, radici scivolose e scoli dell’acqua fatti da tronchi di legno messi nei punti meno idonei alla conduzione della bici. Il sentiero sbuca proprio di fronte alla Cap. Cima Comelle (1333 mslm). Si scende quindi la valle fino a Canale d’Agordo e, prima di attraversare il ponte, si segue la ciclabile fino a Falcade.

Qui si prenderà la cabinovia Falcade – Le Buse e la seggiovia Le Buse – Laresei fino all’omonimo Rifugio (2250 mslm) per poi scendere su sterrato fino al Passo di Vallès (2031 mslm). Senza la seggiovia un paio di km di asfalto in salita si devono fare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Arrivati al Passo si scende su asfalto fino all’imbocco della Val Venegia, per poi risalire la valle su facile sterrata, passando per la caratteristica Malga Venegiota. 

Arrivati a Baita Segantini (2170 mslm) non ci resta che scendere al Passo Rolle e al nostro punto di partenza, utilizzando dove possibile i vari tagli dei tornanti su facili sentieri.

​

​